Basta una semplice influenza per farci rendere conto quanto sia difficile svolgere attività quotidiane banali.
In Tv, su internet e nelle discussioni di ogni giorno, sempre di più si parla di vita sana con riferimento all’attività fisica e al cibo. Ormai la qualità della vita si parametra dal tipo di scelte che facciamo a tavola e dal numero di passi giornalieri contati dallo smartphone. E’ una vera e propria rivoluzione a cui tutti ci stiamo cercando di allinearci.
La verità è che nella nostra società facciamo fatica a fare ciò che vorremmo, in tavola l’abbondanza regna, i cibi sono sempre più invitanti, e lo sport che dovremmo fare in realtà non mantiene la costanza giusta per smaltire chili di troppo e per mantenere il nostro fisico allenato.
Succede sempre più spesso di ricorrere alle diete per smaltire peso in eccesso, è un fatto che chi ha seguito una dieta, nel 90% dei casi, dopo soli 12 mesi si ritrova addosso più chili di quelli che aveva prima di iniziare la dieta. Stessa cosa dicasi per lo sport praticato, si inizia in maniera timida, ci si appassiona per poi ritrovarsi dopo qualche mese a non avere più entusiasmo, con il risultato di dover drasticamente tagliare le calorie.
Basta cambiare abitudini per ritrovare il benessere?
Dove sbagliamo? Perché non riusciamo a mantenere le promesse che abbiamo fatto a noi stessi per condurre una vita sana? Il vero segreto è capire cosa ci rende davvero felici, altrimenti abbiamo solo indossato una maschera che dopo un po’ di tempo diventa scomoda.
La cultura moderna tende a rappresentare la felicità in associazione con altri fattori come la bellezza e la giovinezza. Se fosse una verità assoluta, nessuno di noi avrebbe problemi o tentennamenti a seguire un regime alimentare adeguato e a svolgere attività fisica con costanza.
Non è così, la felicità, intesa come senso di benessere diffuso, si raggiunge in maniera diversa a seconda dell’età. Il giovane avverte una forte spinta interiore a sposare lo sport come modello di vita poiché lega il successo sociale all’aspetto fisico. Col passar del tempo il significato di “persona di successo” si modifica e ha a che vedere con lo status lavorativo. In età più matura sono le cose semplici a generare benessere.
Tutto quindi parte dalla motivazione interiore, fino a una certa età conta il nostro desiderio di essere considerati in un certo modo dal prossimo, poi ci si allontana progressivamente da questo bisogno affettivo e si bada al concreto dei piccoli gesti.
La base da cui partire per cambiare abitudini
Una cattiva forma fisica toglie serenità per diversi motivi:
- A livello sociale il giudizio non è certo positivo, le donne soprattutto tendono a vivere il disagio più degli uomini.
- La salute preoccupa un po’ tutti, più le ricerche scientifiche progrediscono maggiore è la pressione nei confronti delle persone obese poiché esiste un nesso diretto tra diverse malattie e l’essere in sovrappeso.
- L’autonomia dei piccoli gesti diminuisce e rende difficile il momento di relax. Quando i chili sono troppi, persino allacciarsi le scarpe diventa un problema.
Questi tre fattori sono motori che fanno cambiare abitudini, vediamo come e perché.
Le donne più degli uomini si sottopongono a periodi di dieta intensa, a ben vedere una donna anche giovane, inizia la dieta e non si ferma mai. Da quando sono spuntati i social, il desiderio di apparire e di essere accettate, ha contribuito non poco a determinare un atteggiamento contrastante nei confronti in particolar modo del cibo.
È talmente radicato questo comportamento che viene vissuto come un peccato persino mangiare un piatto di pasta. Un’intera generazione ha cambiato abitudini di vita ma non lo ha fatto per il benessere, ma per la bellezza. C’è nascosto un problema che talvolta diventa pesante: essere magre non significa star bene, il nostro corpo ha bisogno di diverse sostanze, con l’andar del tempo il fisico giustamente presenta il conto e spesso è salato.
La vita sana si raggiunge quando abbiamo raggiunto maggiore consapevolezza di ciò che ci fa bene.
Quando si passano i 60 anni si fa il conto di come si è vissuto fino a quel momento, chi ha avuto la lungimiranza di condurre una vita sana potrà godere di autonomia per lungo tempo, gli altri si dovranno affannare a cercare di limitare i danni.
Relax e benessere in casa
È un fatto assodato che il relax che genera la casa sia un toccasana per raggiungere il benessere. La seratonina si propaga nel nostro corpo all’imbrunire. Viene giustamente chiamato l’ormone del buonumore proprio per la sua funzione di regolatore dei ritmi circadiani che hanno a che fare con il ciclo sonno-veglia.
Va da se che le piccole abitudini casalinghe, come guardare la tv la sera (o leggere un buon libro), cenare alla stessa ora, dormire comodamente, svegliarsi in maniera naturale, siano tutte attività che generano benessere. Avvertiamo un senso di appagamento e il fisico stesso si rilassa in maniera naturale.
Il benessere quindi dipende dalle attività che svolgiamo tra le mura domestiche al di la dell’età e dello stato di forma fisica. Ciò significa che un anziano che non dispone più di piena mobilità, può essere ugualmente sereno se nella casa ci sono gli strumenti adeguati per fare le cose che faceva prima, quando le articolazioni funzionavano perfettamente.
Una poltrona reclinabile, una vasca doccia con sportello, alcuni accorgimenti di sicurezza tra le mura domestiche, hanno un valore immenso per chi non ha più la forma fisica di un giovane.
Assumere comportamenti adeguati per vivere una vita sana, non riguarda solo il cibo o l’attività fisica, ma anche la consapevolezza di usare tutte le attenzioni utili per generare relax.
In definitiva si può dire che il benessere dipenda dal controllo che assumiamo sulla nostra motivazione principale, ciò è vero a qualsiasi età.